VELLETRI: SERVADIO COMMOSSO GIURA DA SINDACO NEL PRIMO CONSIGLIO COMUNALE

POLITICA - Si è svolto ieri, giovedì 13 giugno, il primo Consiglio comunale di Velletri dopo le elezioni amministrative che hanno riconfermato il centro sinistra e Fausto Servadio alla guida della città.
Una seduta di Consiglio più di rito che di sostanza ma che ha fornito chiare indicazioni sui nuovi equilibri politici di Velletri e che si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo del maggiore Giuseppe La Rosa, il bersagliere morto in Afghanistan l'8 giugno scorso, ucciso in un attentato.

L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE E DEI VICEPRESIDENTI
Durante il primo Consiglio comunale, infatti, il neo-eletto Sindaco presta giuramento ma prima i consiglieri devono eleggere il Presidente, due vice presidenti e i membri della commissione elettorale e qui sono emerse le prime scintille. Non certo nella maggioranza che ha presentato subito e, almeno all’apparenza, in maniera compatta le candidature di due esponenti del Partito Democratico: Daniele Ognibene alla Presidenza e Romina Trenta alla Vice presidenza.

Il neo-Presidente del Consiglio Daniele Ognibene
L’opposizione o più propriamente le opposizioni, invece, non avevano ancora stabilito una candidatura concordata e Salvatore Ladaga, candidato sindaco del centrodestra alle elezioni, ha chiesto una sospensione del Consiglio per potersi riunire con gli altri consiglieri d’opposizione. Dopo una riunione a porte chiuse, durata ben più dei quindici minuti di sospensione concessi, l’opposizione ha deciso di sostenere i candidati della maggioranza e di proporre, come secondo vice presidente, il Consigliere del PDL Andrea D’Agapiti, il più votato del centrodestra e, sicuramente, non il più vicino, politicamente, a Salvatore Ladaga.

La maggioranza ha accolto la proposta delle opposizioni e Ognibene, Trenta e D’Agapiti, sono stati, perciò, eletti all’unanimità dal Consiglio Comunale.

GLI ATTACCHI DI SALVATORE LADAGA
Salvatore Ladaga, sorridente ma evidentemente ammaccato dopo la breve riunione d’opposizione, ha acceso altri piccoli fuochi durante la seduta come quando ha attaccato aspramente il neo-assessore Marilena Ciarcia, ex esponente dell’Udc e il neo-consigliere Romano Favetta, entrambi candidati con il “Movimento popolare” di Rolando Cugini e rei, agli occhi di Ladaga, di aver dichiarato che se non fosse stato lui il candidato Sindaco del centrodestra, non si sarebbero schierati con Servadio.

L'Ass. Marilena Ciarcia, anche lei attaccata da Ladaga
Gravi le accuse di Ladaga ai due, soprattutto a Romano Favetta: Ladaga ha lasciato intendere, neanche tanto velatamente, che il Consigliere dell’MpV potrebbe essere denunciato per voto di scambio per aver asfaltato delle strade, durante la campagna elettorale.

Al di là delle accuse a Favetta e all’attacco frontale a Marilena Ciarcia, così come ai candidati del suo schieramento che “non hanno messo il nome del candidato sindaco accanto al loro”, l’impressione che è emersa dagli interventi di Salvatore Ladaga, è stata di un uomo che si è sentito tradito durante la campagna elettorale da coloro che pensava dovessero sostenerlo e che, togliendosi parecchi sassolini durante la prima riunione del Consiglio, abbia cercato di mantenere il ruolo di guida dell’opposizione che aveva nella passata consiliatura.

I NUOVI EQUILIBRI DELL'OPPOSIZIONE
Ma, come dicevamo prima, gli equilibri politici sono molto cambiati dopo queste elezioni e Ladaga è sembrato non avere più il controllo di un’opposizione ormai divisa in più schieramenti con alleanze che, a nostro avviso, varieranno di volta in volta.


Andrea D'Agapiti e Antonietta Dal Borgo, i più votati del
centrodestra e nuovi leader del PdL Veliterno
Da un lato, infatti, ci sono lo stesso Ladaga con Gianni Cerini, entrambi Consiglieri di lungo corso e dall’altro Andrea D’Agapiti con Antonietta Dal Borgo, i più votati del centrodestra, nuovi in consiglio comunale ma ben consigliati dall’esterno da un esponente politico di grande esperienza come Tony Bruognolo. Saranno questi ultimi tre, probabilmente a prendere le redini del PdL veliterno dopo che la vecchia guardia ha subìto, per due volte di seguito, pesanti sconfitte nelle urne. Chissà che Ladaga non si stesse rivolgendo anche a loro quando ha detto a Stefano Pennacchi, consigliere di maggioranza che aveva definito Ladaga "esponente della vecchia politica", che "non è importante arrivare quanto durare". Di certo c'è che il centrodestra veliterno, proprio dopo le dure sconfitte subìte contro Servadio, avrebbe bisogno di ripartire dalla "freschezza" e dalla propositività di D'Agapiti, della Dal Borgo e degli altri eletti per la prima volta piuttosto che dall'astio e dalla contrapposizione dura e pura che troppo spesso sono state protagoniste negli ultimi cinque anni dell'azione dell'opposizione.

La Dal Borgo, in particolare, nel suo intervento programmatico ha dimostrato doti di equilibrio e oratoria che ne farebbero un ottimo capogruppo per il PdL e un punto di riferimento di rilievo per un nuovo centrodestra che volesse tornare a puntare alla vittoria.

La solitudine in Consiglio del candidato Sindaco del centrodestra sembrerebbe rafforzata anche dal gruppo di Fratelli d’Italia, composto da Dario di Luzio e Carlo Quaglia che portano con sé l’ombra lunga di Giancarlo Righini, attuale consigliere regionale di Fratelli d’Italia e già candidato sindaco del centrodestra, che potrebbe avere ancora parecchi conti in sospeso con colui che fu tra gli artefici della sua sconfitta alle comunali del 2008 (Ladaga decise di candidarsi contro di lui ndr).


Tra il pubblico Tony Bruognolo (con gli occhiali da sole),
accanto alla moglie di Andrea D'Agapiti 
Infine ci sono i giovani ma preparati Giorgio Greci e Alessandro Priori che sembra non abbiano ancora deciso per una precisa “collocazione” nei fronti contrapposti del centrodestra.

Una menzione a parte, per quanto riguarda le opposizioni, merita Paolo Trenta, candidato Sindaco per il Movimento Cinque Stelle che è apparso a disagio “dall’altra parte della telecamera” – come lui stesso ha affermato. Sicuramente ha pagato l’emozione della “prima volta” e sospendiamo il giudizio in attesa che termini il “rodaggio”.

LA MAGGIORANZA
Romano Favetta e Francesco Cavola, nuovi esponenti della
maggioranza, durante il Consiglio comunale
Passando alla maggioranza, invece, cominciamo segnalando alcuni volti nuovi: innanzitutto Giorgio Fiocco, esponente dei Giovani Democratici, che è apparso molto a suo agio nei panni di Consigliere comunale, come se studiasse da tempo per il ruolo; poi Stefano Pennacchi che, invece, è apparso come un leone in gabbia mentre si agitava sulla sedia in cerca della giusta misura tra il ruolo istituzionale e quello di esponente politico e militante, a differenza di Romano Favetta che è sembrato anche troppo a suo agio, disteso e rilassato al suo posto con una postura più da spiaggia che da scranno comunale; sospendiamo il giudizio su Carla Caprio, Marcella Ferrante, Sabina Ponzo e Francesco Cavola, tutti eletti per la prima volta e rimasti in silenzio durante il primo Consiglio.

Tra i veterani, invece, si è subito distinta Romina Trenta che, dopo l’impegno profuso nella passata consiliatura, probabilmente meritava di entrare in Giunta come Assessore ma che, a nostro avviso, saprà fare bene anche come Vicepresidente del Consiglio comunale avendo mostrato, sin dal suo primo intervento, di saper ricoprire il ruolo istituzionale con ottime doti di equilibrio e capacità di sintesi.

UN COMMOSSO SERVADIO GIURA DA SINDACO CON I NIPOTINI
Fausto Servadio, Sindaco di Velletri
Abbiamo lasciato per ultimo il vero protagonista di questo primo Consiglio comunale: il Sindaco Fausto Servadio. Sempre più a suo agio nel ruolo di Primo Cittadino, Servadio ha cercato di richiamare tutti i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, al loro ruolo di “massima espressione della città” e all’impegno che deve essere obbligatoriamente unitario nel cercare di rendere Velletri una città migliore.

Se Ladaga, avvalorando il detto che la lingua batte dove il dente duole, ha portato nel primo Consiglio gli strascichi della campagna elettorale, il Sindaco l'ha ufficialmente chiusa mostrando una saggezza e una capacità di ricoprire il ruolo che i cittadini gli hanno riassegnato che, fino a qualche anno fa, probabilmente, neanche i commentatori più indulgenti si sarebbero aspettati.

Il sindaco si è commosso più volte durante il suo intervento e il successivo giuramento che ha voluto fare insieme ai suoi nipotini e con in braccio il più piccolo che si chiama proprio come il nonno.

Vi proponiamo il video del giuramento, scusandoci per l'audio disturbato dalla presenza delle tantissime persone accorse per questa che, a nostro parere, promette di essere una consiliatura importante e positiva per la città di Velletri per le tante facce nuove e per il clima propositivo che si è visto sia da parte della maggioranza sia in buona parte dell'opposizione. (Se non riuscite a visualizzare il video in questa pagina, cliccate qui per vederlo su youtube)





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