ATTUALITA' - Puntualmente si torna a parlare della bretella Cisterna Valmontone.
Ora, dopo la delibera Cipe di definitiva approvazione del progetto per il corridoio tirrenico, si evidenziano significative difficoltà di finanziamento del tratto di collegamento con Valmontone che evidentemente non trovando l’interesse di soggetti privati nella scala delle priorità viene procrastinato ad un ipotetico futuro in attesa di tempi migliori.
Ora, dopo la delibera Cipe di definitiva approvazione del progetto per il corridoio tirrenico, si evidenziano significative difficoltà di finanziamento del tratto di collegamento con Valmontone che evidentemente non trovando l’interesse di soggetti privati nella scala delle priorità viene procrastinato ad un ipotetico futuro in attesa di tempi migliori.
Certamente una buona notizia per chi si oppone da tempo al progetto, ma a quanto pare non per alcuni componenti del PD veliterno che sollecitano l’intervento addirittura dei vertici nazionali e regionali affinché si reperiscano le risorse necessarie per quella che viene considerata un’opera destinata a rilanciare lo sviluppo nel quadrante a sud di Roma.
Fermo restando che tutte le opinioni sono legittime la vicenda, dimostra, dati alla mano, che la difficoltà di reperire risorse per questo progetto e il mancato intervento di soggetti privati, a prescindere dalle valutazioni ambientale di cui diremo più avanti, ci dicono che l’opera è priva di quei requisiti minimi di redditività del capitale investito proprio perché in molti, come anche noi sosteniamo da tempo, ritengono che il traffico a pedaggio di questa arteria stradale sarà del tutto marginale. Quindi un opera costosa, per la quale si vuole a tutti i costi trovare finanziamenti la cui realizzazione porterebbe alla distruzione di una delle poche aree agricole del territorio regionale che mantiene significativi elementi pregio paesaggistico e che vedrebbe la demolizione di varie abitazioni con espropri, chiusura di molte e importanti aziende agricole che perderebbero così il loro valore e la loro storia territoriale.
Siamo fermamente convinti che il problema del traffico di cui molti sostenitori di questa opera parlano, possa essere evitato potenziando le linee ferroviarie regionali, tra cui la Velletri- Roma, necessaria ai vari pendolari che ogni giorno si trovano a dover affrontare problemi di arrivi e partenze. Al contrario si propone ancora una volta un tracciato stradale di 35 Km per una larghezza di 25 mt e un totale di circa 1000 Ha di terreno agricolo sottratto per sempre alla sua funzione per garantire un traffico che già ora si ritiene marginale. Non è un caso che i sostenitori di questa opera sperano di convincere l’opinione pubblica che comunque ciò migliorerebbe i problemi di traffico pesante a Lariano e lungo la Via Ariana e più in generale il flusso viario della rete nel triangolo Cori, Velletri e Lariano.
Non è ovviamente così, perché già ora con interventi di gran lunga più economici e di minore impatto ambientale, questi problemi sarebbero largamente risolvibili in tempi brevi. Per questo si rafforzano tutte le ragioni di opposizione alla realizzazione di questa opera inutile, costosa, dannosa per l’ambiente e ormai fuori dal tempo.