SAN RAFFAELE: LA REGIONE IMPONE ALLA ASL DI RIAPRIRE ALCUNI REPARTI

ATTUALITA' - Da un accordo saltato ad una speranza concreta, questo è il quadro della situazione del San Raffaele e della sua paventata chiusura.

Lunedì è accaduto che il tavolo delle trattative tra Regione e San Raffaele è saltato perchè è stata prima rifiutata la presenza di una delegazione dei lavoratori della clinica poi quella del Sindaco Fausto Servadio e dell'assessore all'Urbanistica Orlano Pocci durante la riunione. 

La grave decisione presa dal Capo Gabinetto della Regione Lazio Pietro Giovanni Zoroddu di escludere i lavoratori, il Sindaco e l'assessore Pocci aveva fatto saltare la trattativa, ieri la situazione si è capovolta. I vertici della Regione hanno voluto incontrare i vertici Asl, quelli del Gruppo San Raffaele, le sigle sindacali e una delegazione di lavoratori, ricordiamo, ormai da mesi, in stato di agitazione.

"E' stata una giornata che ha cambiato, anche se solo in parte, in positivo i nostri destini e quelli della clinica - ha affermato Carlo Maola, portavoce del movimento di lotta dei lavoratori - dopo la doccia gelata di lunedì, martedì siamo stati ricevuti in Regione che ci ha quindi riconosciuti come parte attiva". Dalla riunione è uscito un risultato importante, la Regione ha imposto alla Asl Roma H che i reparti di residenza sanitaria assistenziale e di hospice per le cure palliative devono rimanere aperti.

Quindi anche se parzialmente, anche se non è certo che tutta la struttura clinica possa riprendere a pieno regime, è certo che il San Raffaele non chiuderà. "Siamo contenti e soddisfatti - ha aggiunto Maola - ma rimaniamo comunque vigili e manteniamo lo stato d'agitazione". 

"Cosa ha fatto cambiare idea alla Regione dopo il brusco incontro di lunedì? - prosegue Carlo Maola - la nostra lotta non è un elemento secondario, abbiamo promesso che continueremo finchè non ci daranno la garanzia che la gente non perda il lavoro, che il San Raffaele di Velletri non chiuda e che quello di Montecompatri finalmente apra. Ma quel che è certo è che una volta che si è scesi nei dettagli tecnici, sono cadute tutte le motivazioni che indirizzavano verso la chiusura della struttura, le ragioni sono tutte da una parte, cioè verso il San Raffaele che ha le carte in regola per rimanere aperto. La Magistratura farà il suo corso, ma non è giusto che ogni inchiesta vada a danno dei lavoratori".

Adesso si aspettano le decisioni che giungeranno dal prossimo vertice che si svolgerà venerdì 21, i lavoratori chiedono che vengano finalmente messe per iscritto le decisioni prese riguardo i due reparti che devono riaprire e soprattutto che vengano revocati i licenziamenti per i quali il 26 settembre scadrà il preavviso e diverranno quindi effettivi.